Si è concluso con alto gradimento l’ultimo appuntamento online del Digital Security Festival 2024, che ha chiuso il ciclo delle Social Conference a inizio novembre. A moderare la serata è stato Gabriele Gobbo, vicepresidente del Digital Security Festival, affiancato da un panel di esperti ed esperte: la psicoterapeuta Maria Concetta De Giacomo, l’avvocato Angela Lo Giudice di Polimeni.Legal e Max Valle, divulgatore digitale e autore di libri sulla sicurezza online.
L’incontro è stato introdotto da un videomessaggio dell’on. Federica Zanella, che ha ribadito l’importanza della consapevolezza digitale e della tutela della reputazione online, un tema centrale del suo impegno politico. Zanella ha sottolineato come l’online rappresenti ormai un’estensione della reputazione reale, con rischi crescenti di sexting e revenge porn, reati spesso sottovalutati ma capaci di generare gravi conseguenze per le vittime.
Un panel variegato per una discussione completa
La discussione si è sviluppata attorno a 3 pilastri fondamentali che sostengono la cybersecurity: consapevolezza, controllo e fiducia, esplorati dai diversi punti di vista degli ospiti.
Maria Concetta De Giacomo ha aperto il dibattito, focalizzandosi sull’impatto psicologico della tecnologia. Ha spiegato come l’uso dei dispositivi digitali possa alterare i processi di pensiero e generare sintomatologie fisiche, come tachicardia e ansia, paragonabili a quelle provocate da situazioni di pericolo reale. De Giacomo ha evidenziato l’importanza dell’ascolto e della consapevolezza relazionale, sottolineando come la mancanza di contatto visivo nelle interazioni online contribuisca a una deresponsabilizzazione dei comportamenti.
L’avvocato Angela Lo Giudice ha portato il suo contributo dal punto di vista legale, spiegando il concetto di “controllo” dei dati personali. Ha sottolineato come il diritto alla privacy non significhi semplicemente riservatezza, ma anche consapevolezza nell’utilizzo dei propri dati. La trasparenza è stata indicata come un elemento chiave per costruire fiducia tra utenti e aziende, soprattutto in un contesto in cui le truffe online, come il phishing, sono sempre più frequenti e sofisticate.
Max Valle, esperto di sicurezza e divulgatore, ha concluso il giro di interventi, evidenziando il problema della superficialità con cui vengono utilizzati i dispositivi digitali, sia da parte dei ragazzi che degli adulti. Valle ha sottolineato come l’assenza di formazione e di dialogo genitore-figlio possa portare a un uso inconsapevole e potenzialmente pericoloso degli strumenti digitali. Ha paragonato l’uso dello smartphone a una “guida senza patente”, enfatizzando l’urgenza di un’educazione digitale più diffusa e pratica.
Il futuro della sicurezza digitale
Durante la conferenza, Gobbo ha lanciato una riflessione sulla necessità di maggiore consapevolezza anche nelle aziende. La mancanza di attenzione ai dati personali in ambito lavorativo può portare a gravi conseguenze, e spesso gli stessi errori commessi in ambito privato si ripetono in contesti aziendali, mettendo a rischio informazioni sensibili.
La discussione ha evidenziato come il vero “bug” del mondo digitale sia l’essere umano stesso, spesso troppo veloce e distratto nell’uso dei dispositivi. La serata si è chiusa con una riflessione comune: non esiste più una distinzione netta tra vita online e offline, e le leggi devono riflettere questa nuova realtà per tutelare al meglio i cittadini.
Conclusioni e consigli pratici
La Social Conference si è conclusa con un giro di consigli pratici per il pubblico:
- Maria Concetta De Giacomo ha suggerito di prendersi il tempo per riflettere sulle proprie azioni online e di approfondire il tema della sicurezza attraverso film e serie TV che affrontano questi argomenti.
- Angela Lo Giudice ha consigliato di rivedere le impostazioni privacy dei propri account social e di fare attenzione alle condizioni d’uso dei servizi digitali, ricordando che “quando qualcosa è gratuito, il prodotto siamo noi”.
- Max Valle ha invitato a ripensare il concetto di amicizia sui social, facendo attenzione a non condividere dati personali con persone che non si conoscono realmente.
L’appuntamento si è poi spostato a Vicenza per l’evento conclusivo del Digital Security Festival, che si è tenuto in una location storica ed è stato dedicato alla parte più filosofica e umana della sicurezza digitale. Un’occasione per approfondire ulteriormente questi temi e chiudere con uno sguardo al futuro della sicurezza informatica.