Intervistato da Tanja Marmai e Orio Di Brazzano, Gabriele Gobbo racconta il Digital Security Festival e offre suggerimenti per la sicurezza digitale quotidiana
Come possiamo proteggerci dalle minacce digitali che ogni giorno ci circondano? Ne ha parlato Gabriele Gobbo, vicepresidente del Digital Security Festival, in un’intervista su Radio Rai 1 FVG nel programma A tutto bit, condotto da Tanja Marmai e Orio Di Brazzano. Durante l’incontro, Gobbo ha delineato i rischi più comuni e ha offerto consigli per mettere in atto buone pratiche di sicurezza digitale. Così come ha spiegato cos’è il Digital Security Festival.
“La sicurezza informatica non è solo questione di software, ma di abitudini,” ha spiegato Gobbo. “Siamo spesso attratti da messaggi e link curiosi. Eppure, dovremmo evitare di cliccare in modo casuale su ciò che ci appare online.” Un altro suggerimento importante riguarda il backup dei dati: “Conserviamo molte informazioni preziose nei nostri telefoni. È essenziale fare il backup, sia in locale che su cloud, così da poter recuperare tutto rapidamente in caso di furto o smarrimento.”
Qui l’intervista da ascoltare su Ray Play Sound
Il Digital Security Festival: educazione e prevenzione
Il Digital Security Festival, giunto alla sua sesta edizione, è un’iniziativa rivolta sia a cittadini che ad aziende per diffondere la consapevolezza sulla sicurezza digitale. Il festival si terrà dal 18 ottobre all’8 novembre 2024 e farà tappa in diverse città del Friuli Venezia Giulia e del Veneto. “Il nostro obiettivo è rendere la sicurezza digitale accessibile a tutti,”ha spiegato Gobbo. “Offriamo incontri nelle scuole, nelle aziende e in altri spazi pubblici per sensibilizzare in modo semplice e coinvolgente.”
Tra i temi dell’edizione 2024, oltre all’intelligenza artificiale, ci saranno il cyberbullismo e l’etica digitale. Sul sito ufficiale del Digital Security Festival, chiunque può trovare articoli e risorse per imparare a difendersi dai rischi online. Anche se non tutti potranno partecipare di persona agli eventi, Gobbo ricorda che è disponibile una app gratuita con contenuti e aggiornamenti utili per una vita digitale più sicura.
Riconoscere le truffe digitali: ecco cosa fare
Gobbo ha poi sottolineato come i metodi di truffa siano in costante evoluzione. Grazie all’intelligenza artificiale, i truffatori sono ora capaci di mascherarsi dietro numeri e voci clonati, rendendo difficile distinguere le truffe dalle vere comunicazioni. Per questo, consiglia di essere prudenti e richiamare direttamente i numeri sospetti: “Le banche, ad esempio, non chiedono mai informazioni riservate per telefono.”
Con l’aiuto di Marmai e Di Brazzano, l’intervista ha poi toccato il tema dei cosiddetti nativi digitali. Anche se molti giovani sono abituati a usare la tecnologia, questo non significa che siano sempre consapevoli dei pericoli del web. “Non basta saper usare un telefono, serve anche conoscere i rischi,” ha detto Gobbo. “I giovani non hanno avuto un’educazione alla sicurezza digitale come abbiamo avuto noi per il mondo fisico, da piccoli grazie ai nostri nonni.”
Controlliamo sempre prima di cliccare
Per concludere, Gobbo ha condiviso un consiglio pratico: “Non fidiamoci mai delle apparenze. I truffatori giocano spesso sulle emozioni per spingerci a fare clic su link pericolosi o a condividere informazioni sensibili. Fermiamoci un attimo e verifichiamo sempre prima di agire.”
L’importanza della consapevolezza digitale è chiara: in un mondo in cui siamo sempre più interconnessi, educarsi alla sicurezza è il primo passo per proteggere i nostri dati e la nostra privacy; l’obiettivo del Digital Security Festival è proprio la consapevolezza di tutto questo.