Digital Security Festival: Partire dal perché

Oggi iniziamo dal “perché”, proseguiremo con il chi, il cosa, il quando, il dove e, infine, il come. Con la regola delle 5W+H, tipica del mondo giornalistico, ma anche del problem solving, raccontiamo il Digital Security Festival, edizione numero 5, anno 2023.

Simon Sinek, motivatore e consulente di marketing, ha pubblicato nel 2009 un libro – oggi bestseller – intitolato “Partire dal perché”.
Il libro inizia così: “Non conta che cosa fate, ma perché lo fate”.
È un testo importante destinato ai leader di organizzazioni, secondo la teoria di Sinek: “I leader e le organizzazioni che sono animate da un perché o da un ideale profondo, e che sanno comunicarlo, hanno una marcia in più”.

Il primo perché è sicuramente rivolto al Direttivo del Digital Security Festival – Marco, Gabriele, Luigi, Davide e Sonia – e alle tantissime persone coinvolte, a vario titolo, in un’opera che si espande anno dopo anno, per educare alla cyber security in tanti luoghi e in tanti tempi, dai grandi ai piccini.

Perché lo facciamo? Perché crediamo fortemente nella giustezza, tutti devono poter accedere al mondo digitale in modo sicuro, a scanso di pericoli. Perché proteggere è voce del verbo prendersi cura. Perché non è più questione di se, ma di quando.

Ma il perché lo possiamo rigirare alle persone che usano la tecnologia, di ogni ordine e grado.
Perché è importante partecipare al Digital Security Festival? Per lo stesso motivo per cui non possiamo guidare un’auto senza patente. L’iperconfidenza con la tecnologia, associata a una discreta ignoranza – dove ignorante è chi non conosce – ha aperto la “breccia” della vulnerabilità, perché se non conosciamo i segnali, rischiamo di farci del male e di fare del male ad altri. Qualcuno penserà che guidare un’auto è più pericoloso di usare uno smartphone. Dovremmo chiederlo a chi ha subito un furto d’identità, un attacco di cyber bullismo, l’accesso al conto corrente bancario, ecc.

Lo stesso vale per le imprese. Perché è importante esserci come impresa al Digital Security Festival? Perché le aziende, oltre ad avere un ritorno immediato in termini di conoscenza per i propri collaboratori, hanno un ruolo sociale fondamentale; possono essere degli straordinari divulgatori di cultura sul tema della cyber security e della digitalizzazione responsabile.

Ultimo, ma non per importanza, il mondo della scuola, con una duplice risposta al perché.
Perché ha la necessità di mettere in guardia le giovani generazioni, nativi digitali, cintura nera di smartphone e, allo stesso tempo, per costruire percorsi formativi per le nuove professioni del settore IT, cyber security compresa.

I bambini, maestri fuoriclasse del “perché”, imparano la vita con i loro insistenti perché.

Noi oggi diamo il via a questo viaggio – a poco meno di 80 giorni dall’inizio dell’evento – con un perché deciso, ben determinato e forte, usando le parole di Simon Sinek: “Ci sono solo due modi per influenzare il comportamento umano: il primo è manipolarlo; il secondo è ispirarlo”.

Sicuramente i cyber criminali usano il primo metodo, noi scegliamo senza dubbio il secondo.
Il nostro perché è dunque “ispirare” le persone ad un uso consapevole degli strumenti digitali, perché se conosci hai una grande possibilità di essere libero dai pericoli della rete.

Articolo di Sonia Gastaldi

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