Al Digital Security Festival 2024, l’avvocato Alberto Bozzo esplora il dialogo tra diritto, etica e intelligenza artificiale, offrendo spunti concreti su regolamentazione, privacy e cultura digitale per un futuro più consapevole.
Il Digital Security Festival 2024, che ha attraversato le province del Triveneto con dieci eventi in presenza e quattro online, ha portato a Padova un intervento ricco di spunti e provocazioni dell’avvocato Alberto Bozzo. Membro della Commissione Informatica e AI presso l’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati, Bozzo ha condiviso la sua esperienza e la sua visione su un tema che interseca tecnologia, diritto e cultura: l’intelligenza artificiale.
Nella cornice della Sala Studio dell’Archivio storico di Ateneo presso il Palazzo del Bo dell’Università di Padova, Bozzo ha intrattenuto il pubblico con un intervento appassionato, toccando questioni etiche, regolatorie e sociali che ruotano attorno all’uso di questa tecnologia.
L’intelligenza artificiale: strumento o minaccia?
«Non è l’intelligenza artificiale che ci deve fare paura,» ha esordito Bozzo. «La paura deve sorgere quando la tecnologia è posta nelle mani sbagliate, senza consapevolezza né competenza.» Con questa riflessione, ha introdotto il pubblico a una prospettiva equilibrata: l’AI come strumento straordinario, ma non privo di rischi. «Non è intelligente, non ci sta rubando nulla: siamo noi che dobbiamo usarla bene. È una tecnologia che amplifica la capacità umana, ma la direzione dipende sempre da noi.»
L’avvocato ha evidenziato l’importanza di una regolamentazione chiara, che sappia tutelare diritti fondamentali senza bloccare l’innovazione. Ha richiamato l’attenzione sul ruolo dell’Europa, che spesso appare in ritardo rispetto a Paesi come Stati Uniti e Cina, ma che ha saputo costruire solide basi normative, come il GDPR.
Etica e cultura digitale: una sfida per il futuro
Uno dei passaggi centrali del discorso di Bozzo ha riguardato la necessità di sviluppare una cultura etica attorno alla tecnologia. «Non è l’AI a generare problemi, ma l’uso che ne fanno persone senza un’adeguata educazione,» ha affermato. Citando esempi concreti, come l’abuso di strumenti per modificare immagini o il rischio di manipolazione dei dati biometrici, l’avvocato ha ribadito che ogni tecnologia può diventare dannosa se utilizzata senza un contesto culturale e normativo adeguato.
Bozzo ha anche sottolineato il bisogno di formare nuove generazioni più consapevoli: «Non possiamo lasciare che i nostri figli crescano dipendendo da strumenti che non comprendono. Serve un’educazione tecnologica che parta dalla scuola e arrivi alle famiglie.»
Il ruolo della privacy e della protezione dei dati
Con una lunga esperienza nella gestione della privacy in ambito sanitario, Bozzo ha esplorato le sfide legate alla protezione dei dati in un’era dominata dall’AI. Ha descritto come l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale possa migliorare processi chiave come la gestione delle cartelle cliniche e il monitoraggio di anomalie nei dati, ma ha anche avvertito dei rischi di una raccolta massiva di informazioni. «La privacy non è un limite, ma un diritto fondamentale che va integrato con la tecnologia per garantire una sicurezza vera e duratura.»
In chiusura, Bozzo ha lasciato il pubblico con una riflessione: «L’intelligenza artificiale è una risorsa, ma deve essere usata con coscienza, competenza e, soprattutto, con un senso di responsabilità verso l’umanità. Solo così possiamo trasformare la tecnologia in un ponte per il futuro, e non in una barriera che ci separa dal nostro potenziale.»
Formazione continua e nuova edizione in cantiere
Con questo intervento, il Digital Security Festival ha ribadito la sua missione di sensibilizzare e educare sui rischi e sulle opportunità della trasformazione digitale. Il Festival continuerà il suo impegno di divulgazione per tutto l’anno attraverso i suoi canali social e con la partecipazione attiva di soci, fondatori e membri del direttivo a eventi e iniziative sul territorio. Nel frattempo, la settima edizione è già in cantiere e promette tante novità per continuare a diffondere consapevolezza e conoscenza nell’era digitale.